17 aprile 2019
Questa la classifica dei racconti premiati, dal primo all’ottavo posto, con le relative descrizioni:
1) Tanti baci da Luisa – Nicoletta Manetti – Firenze
Ci sono occhi che non possono vedere, e ciò che non possono vedere è il dolore. Quello negato per pietà, quella pietà che dalla figlia passa alla madre. Forse una pietà crudele, ma fine e contagiosa che solleva l’anima in una spiegazione finale che sconcerta e rende il lettore complice di una storia che ha le lacrime dentro.
2) L’ultima goccia – Matteo Mantero – Savona
Non neghiamo nulla alla verità. Quando questa è giustizia allora l’assumiamo su di noi, diventando complici a fianco del piccolo protagonista che, per difendere la famiglia da un padre padrone, si trasforma nell’unico giudice e boia. Perché i figli ci guardano. Un racconto secco e crudele dal forte taglio cinematografico.
3) Road Runner – Domenico Gullia – Quartu Sant’Elena (Cagliari)
I miti non ti devono deludere. Mai. Questo è un racconto nel quale li guardi da dentro e ne vedi la parte umana. E ci trovi proprio lui, con tutte le sue coyotiche umanità. E anche in questo caso, bellissimo e tragico, ti fa sorridere e ridere, come sempre, di cuore. Grazie Willy.
4) Linea 88 – Loreta Chenetti – Belluno
Lo sappiamo che la vita divide gli anni della scuola da quelli della vita reale. Lo sappiamo e cerchiamo disperatamente di non essere lo sconfitto Giuseppe che era il migliore, ma di restare integri con il nostro piccolo posto nel mondo, come Angelo che era il mediocre. Queste sono parole che vanno dritte al cuore e alle nostre strade, piene di uomini come Giuseppe, fatti di una loro storia difficile e dura.
5) La perdita degli anni – Vito Ferro – Torino
Non ha nulla a che fare con la memoria. Questa faccenda degli anni che si perdono è una cosa che non sai spiegarti ma che, come dicono le brevi parole, succede a tutti: gli anni si perdono. E’ un racconto che si chiude con un grande monito per tutti, un avvertimento che ti entra dentro come una spada affilata, sottile e infuocata: attenti al futuro perché sta arrivando.
6) Non erano gli occhi di un matto – Alessia Terenzi – Roma
Siamo giudici degli altri, e lo siamo in modo affrettato e molto di parte. Sappiamo chi siamo con una tale certezza che ci permettiamo di dare del matto a qualcuno solo perché la nostra prospettiva dice che è così. In quel momento, il matto di questo racconto, si volta verso di te che stai leggendo, ti guarda e ti giudica nello stesso modo, e lo fa fino a quando non cambieremo prospettiva.
7) Al Capolinea del Tram 8 – Maria Letizia Mariani – Roma
Il passato non può fare a meno di generare memorie, fantasmi e una voglia di vendetta. Lei arma il nostro braccio e siamo pronti a fare una giustizia immediata e personale. Il racconto ci porge una decisione da prendere, da consumare subito e senza esitazioni, ma non sempre le vendette, anche se inaspettatamente a portata di mano, possono arrivare a destinazione.
8) La regola d’oro – Silvia De Meo – Sesto San Giovanni (Milano)
Non c‘è niente da fare. E’ il destino che fa da spartiacque fra la tua vita e quella degli altri. Poi un giorno ti accorgi che puoi cambiare rotta e allora ti prepari con calma e quando sei pronto compi il tuo destino per intero, proprio come lo hai voluto. Fino in fondo e con decisione. Un racconto che va oltre il significato di quella parola dicendoti a chiare lettere che il tuo destino sei tu.
Ai vincitori vanno le nostre più vive congratulazioni.
Anche quest’anno, in aggiunta ai racconti classificatisi dal primo all’ottavo posto, l’Associazione Yowrasha deciso di evidenziare altri otto racconti a cui è stata assegnata, ex aequo, una menzione speciale:
- Separazioni – Gianluca Conti Borbone – Padova
L’inizio di tutto è sempre migliore della fine di tutto. Non ci può essere una verità diversa, neanche in un inizio sbagliato. E’ che siamo tutti concorrenti di un gioco senza premi. E staccare noi da tutto il resto non è mai facile. C‘è un grande consiglio in queste righe: guardati dal tempo sbagliato e fai le cose che il cuore ti dice, ma se vuoi che tutto vada nel verso giusto, lo devi fare all’inizio delle cose, dopo è troppo tardi.
- Jingo, Lo spazzino-empatico – Diego Culatti – Susa (Torino)
Ci si aspetta un orizzonte distopico, invece il racconto è spiazzante perché narra di un futuro al contrario dove sono le macchine che svelano le nostre storie e i piccoli segreti dell’anima. Una storia delicata che ci mostra il futuro immerso in un passato pieno di vicende che solo un amico, che ha (letteralmente) tutte le rotelle a posto, può ricostruire.
- Un abbraccio – Elena Dal Bianco – Treviso
Per i bambini non esiste la diversità, cioè esiste anche per loro, ma loro hanno più coraggio perché sanno che è possibile averne di più. Quel coraggio che non nasce dal non sapere, ma dalla disponibilità verso gli altri che noi, adulti incagliati nella nostra rocca di certezze, abbiamo abbandonato da troppo tempo. Una storia emozionante che ha come protagonisti gli adulti di domani.
- Zucchero Affilato – Luigi Manca – Porto Torres (Sassari)
Visto da dentro il nostro posto nel mondo è ben diverso da quello che si vede da fuori. Anche in un furgone funebre in lento cammino si vive con le parole della vita e i problemi di quel momento. Tutto il resto non conta, non ha importanza. In questo lungo dialogo fatto di brevi battute, c‘è quello che non ti aspetti ci sono la vita e la morte che giocano a ping-pong, con l’indifferenza che segna il punteggio.
- Trentadue – Andrea Raggi – Corridonia (Macerata)
Essere cattivi per vendetta contro un mondo che ti ha portato via l’unica persona che hai mai amato. Un racconto che ti spiazza, che fa emergere il passato come in un film, mentre tutto resta grigio e immobile, e affida a un vecchio le parole che diano un senso a quella giustizia. Non sai se applaudire o dire che è sbagliato. No, alla fine lo sai. E applaudi.
- Riciclo – Chiara Rocco – Tradate (Varese)
Siamo vittime di un consorzio civile che basa la sua continuità sull’incoerenza che ognuno di noi accetta perché fare il contrario vorrebbe dire fare la rivoluzione. Detto questo, le risate che vengono via via su dalla gola sanno di amaro forte, di sconfitta, ma ciò nonostante continui ad apprezzare la profonda ironia di questa assurdità.
- Missione Caraibi – Elena Sargiotto – Poirino (Torino)
Ecco. Alla fine quello che desideri è partire per i Caraibi, ma solo per fare la stessa cosa di questa protagonista, matta come un cavallo pazzo, ma saggia come un eremita sulla montagna. Non lo farai mai, certo, ma solo perché è vietato. Stai comunque dalla parte di quella signora che ha una missione un po’ impossibile, ma certamente divertente e virtualmente condivisa.
- Il palloncino rosso – Cristiano Virgini – Castelseprio (Varese)
Questa è una storia che parla di come il mondo possa diventare migliore partendo da un grande dolore e arrivando a una grande gioia. Si entra in un bel libro, dove tutto va al suo posto, come ognuno vuole sperare che sia. L’autore ci dice senza mezzi termini che le piccole cose, quelle che sembrano senza valore, quelle che non richiedono grandi sforzi, possono salvare il mondo.
In considerazione della nutritissima partecipazione di autori minorenni, il Consiglio Direttivo dell’Associazione culturale Yowras ha deliberato di assegnare un Attestato di Riconoscimento ai seguenti giovani autori:
Angela Ajraldi, 12 anni, per il racconto dal titolo “La paura fa 80… anzi no, fa 90!”
Alice Amato, 17 anni, per il racconto dal titolo “Alfredo”
Laura Antonilli, 14 anni, per il racconto dal titolo “Lo specchio dell’anima”
Lorenzo Barberis, 17 anni, per il racconto dal titolo “Arizona”
Alessandra Carriere, 16 anni, per il racconto dal titolo “Un Cattivo Maligno”
Nausika Celnikasi, 16 anni, per il racconto dal titolo “Un vento che grida e della pioggia che sussurra”
Agnese Cerutti, 12 anni, per il racconto dal titolo “La notte dell’8 agosto”
Davide Crudele, 14 anni, per il racconto dal titolo “Artefice della tua vita”
Ludovica Curia, 11 anni, per il racconto dal titolo “Il viaggio di Ade”
Sofia Dalla Nese, 16 anni, per il racconto dal titolo “I due ciliegi”
Natalina Maria Giuseppa Di Manno, 17 anni, per il racconto dal titolo “Foschia”
Angelica Di Martino, 17 anni, per il racconto dal titolo “Aurora”
Enrico Freducci, 16 anni, per il racconto dal titolo “Un sorriso”
Ludovica Fusca, 17 anni, per il racconto dal titolo “Quel che accade dove le luci hanno un altro colore”
Giada Maria Iannizzotto, 17 anni, per il racconto dal titolo “La bambina che coglieva i non ti scordar di me”
Giulio Enrico Laviola, 14 anni, per il racconto dal titolo “Pescatore di uomini”
Martina Lombardo, 14 anni, per il racconto dal titolo “Libera dentro”
Isabella Piccini, 15 anni, per il racconto dal titolo “No area”
Noemi Rovella, 12 anni, per il racconto dal titolo “Equivoci”
Irene Ruella, 12 anni, per il racconto dal titolo “Zampe”
Giulia Sala, 12 anni, per il racconto dal titolo “Una giornata da otto e mezzo”
Angelica Ticciati, 13 anni, per il racconto dal titolo “Il mio amico l’Albero della Vita”
Giulia Tumini, 15 anni, per il racconto dal titolo “Octofobia”
Carlo Zabaldano, 12 anni, per il racconto dal titolo “Il grande ritorno”.
Nota Bene: Non è in alcun modo prevista da parte dell’Associazione culturale Yowras la pubblicazione o la comunicazione di classifiche oltre l’ottavo posto.